Premio Stefano Gay Taché 2014

EventiPremio Stefano Gay Taché 2014

di Aldo Astrologo

Si è svolto presso l' Istituto comprensivo, via Tedeschi il Premio Stefano Gaj Taché per l'anno 2014.
Ricordiamo che è stato istituito nel 2002 e quindi a tutt'oggi almeno 5000 bambini hanno saputo del dramma vissuto dalla famiglia in quel lontano-vicino anno 1982.
Il premio, al di là del fatto contingente, vuol essere di ricordo del piccolo Stefano ma legato ad una manifestazione di fratellanza, di condivisione e reciproca amicizia. Si è sempre cercato di mettere insieme i ragazzi-specialmente delle elementari-per dimostrare che tra i piccoli non ci sono differenze, sono tutti figli nostri anche se qualcuno ha la pelle più scura o più chiara o più gialla
o più rossa. Questo lo dimostrano le varie classi che hanno presenziato a questa edizione dove c'è stato un vero arcobaleno di colori.
Tra i ragazzi dell'istituto spiccava una bandiera della pace e le prime parole cantate sono state quelle dell'Inno alla gioia.

In questo clima ci sono stati brevi e sentiti interventi da parte delle istituzioni. Ricordiamo Claudia Gabrielli - dirigente scolastica - Valeria Baglio - presidente Commissione Scuola - Emiliano Sciascia - presidente del IV Municipio, Raffaele Pace – presidente dell' Associazione Ebraismo e Dintorni. Ha preso la parola anche il fratello del piccolo Stefano e l' Assessore alle scuole della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello.
È stata declamata dai ragazzi dell'istituto la poesia "Ho dipinto la pace" e i ragazzi della scuola ebraica hanno cantato due salmi e hanno intonato, seguiti da tutti, la canzone ebraica "Hevenu shalom alechem " - noi vi portiamo la pace.
Alla fine un lancio di palloncini bianchi ha suggellato questa semplice e commovente manifestazione.
Fa sempre piacere vedere tanti ragazzi insieme che con la loro presenza e con il loro vociare caratteristico riempiono i cuori e le speranze di un mondo migliore ed è per questo che invitiamo il Comune di Roma a dare seguito a questi eventi e se possibile a renderli più visibili.
Sono queste forme positive che devono essere incentivate se vogliamo che nella nostra società prevalga l'accoglienza, la partecipazione e la solidarietà.

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