Cultura generaleRapporti tra nazismo e mondo arabo
di Alessandra Boga
Sono storicamente accertati i rapporti che intercorrevano tra fascismo, nazismo ed islam, i quali ebbero come simbolo la figura del Gran Muftì di Gerusalemme Hajj Amin al-Husseini. Tali rapporti furono talmente stretti che, conclusa la Seconda Guerra Mondiale, numerosi nazisti scapparono proprio nei Paesi arabi, non solo nell’Argentina peronista. Ne aveva discusso Nicholas Goodrick-Clark nel suo in Hitler's Priestess: Savitri Devi, the Hindu-Aryan myth, and Neo-Nazism (New York University Press, New York, USA, 1998).
I nazisti trovarono rifugio e lavoro soprattutto nell’Egitto governato prima da re Farouq ( che regnò fino al colpo di Stato del 1952) e poi da Gamal Abdel Nasser (1956-1970). Lo stesso Hajj Amin al-Husseini scappò nel Paese nordafricano.
Re Farouq si chiedeva “che risultati avrebbe potuto ottenere con le unità d’elite della Gestapo e delle SS che avevano combattuto così duramente contro gli odiati Inglesi”, ha riferito Goodrick-Clark nel suo saggio (p. 174), e fece degli ex gerarchi nazisti suoi consiglieri militari, finanziari e tecnici.
Anche le forze armate che cacciarono il sovrano nel 1952 e delle quali faceva parte Nasser, erano “grandi ammiratrici” dei nazisti. I militari furono aiutati da personaggi che avevano servito nella Wermacht come Hans-Ulrich, Otto Skorzeny ed Eugen Dollman, a reclutare “un grande numero” di nazisti fuggiti in Argentina da arruolare nei posti chiave del nuovo regime egiziano.
Otto Skorzeny fondò l’ODESSA network, dando vita all’omonima operazione, per permettere ai nazisti di fuggire dall’Europa ed emigrare in Egitto ed in America Latina (come fece tra tutti Adolf Eichmann) tra il 1949 e il 1952. Con la collaborazione sottobanco della CIA e persino del Vaticano. Per questa sua attività Skorzeny venne tenuto d’occhio anche dal Mossad, quando viveva in Spagna, nel 1963.
I primi a fare le spese dell’empia alleanza tra l’Egitto e i nazisti furono gli ebrei egiziani, che subirono torture da parte della Gestapo.
Vi fu un esodo di massa dal Paese di cittadini di religione ebraica: dai 75.000 ebrei egiziani del 1948, dal 1974 ne sono rimasti soltanto 350. Nel 1956, quando Nasser divenne presidente, furono espulsi 4000 ebrei, dopo essere stati costretti a rinunciare a tutti i diritti di proprietà e ad ogni rivendicazione finanziaria.
Nel 1957, tutti gli ebrei che non avevano risieduto “con continuità” in Egitto dal 1900, furono privati della cittadinanza. Non dimentichiamo poi le ripercussioni negative che ebbero le guerre contro Israele sulla vita degli ebrei in Egitto e ne resto del mondo arabo.
Comunque già lo stesso Hitler aveva potuto godere del sostegno di alcuni giovani nazionalisti egiziani, che avrebbero sposato l’ideologia di Nasser, dopo che Nassiri, fratello di quest’ultimo, aveva pubblicato in Egitto il Mein Kampf tradotto in arabo nel 1939, definendo il suo autore “l’uomo forte d’Europa”.
Le simpatie nazi-fasciste, in funzione anti-britannica, non si limitarono all’Egitto: coinvolsero la Siria (colonizzata dalla Francia sotto il Governo di Vichy), l’Iraq di Rachid Ali al-Gaylani, il Libano, l’Algeria, solo per fare qualche esempio. E si sono tutt’altro che fermate a quel periodo.
Nel maggio dello scorso anno il giornale egiziano “Al-Masry Al-Youm” ha riportato la notizia che un gruppo di attivisti politici volevano creare una versione locale del partito nazionalsocialista. Il fondatore del partito, Emad Abdel Sattar, era un ex ufficiale dell’esercito, e il nuovo soggetto politico da lui creato, ambiva a tenere “insieme figure di primo piano della società egiziana”. Agiva segretamente sotto l’ex presidente Mubarak, il cui regime vietava ai leader del partito di condurre le loro attività liberamente”.
Pur senza poter verificare le fonti, “Al Masry Al-Youm” ha riferito di aver trovato due pagine Facebook intitolate “Partito Nazista Egiziano”, che fino ad allora aveva attratto 70 iscritti ed i membri erano in crescita. Il partito progettava di marginalizzare entro un anno i liberali “che sono come cadaveri”. Ora le due pagine sono state rimosse da Facebook, ma con l’ascesa dei Fratelli musulmani e dei salafiti egiziani, il partito nazista potrebbe avere gioco facile ad imporsi concretamente.
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