Amnesty International: omicidi e torture da parte di Hamas a Gaza nel conflitto dello scorso anno

AttualitàAmnesty International: omicidi e torture da parte di Hamas a Gaza nel conflitto dello scorso anno

di AA.VV.

Palestinesi contro palestinesi anche nella guerra a Gaza dell’estate 2014, avvenuta con il lancio dell’operazione israeliana “Margine Protettivo” dopo il rapimento e l’uccisione dei tre studenti di scuola ebraica Naftali Frenkel, Gilad Shaar ed Eyal Yifrach. Un rapporto di Amnesty International – solitamente pronta a puntare il dito contro Israele – denuncia le violenze che i terroristi di Hamas hanno perpetrato in quel periodo contro i palestinesi accusati di “collaborazionismo”. Violenze come esecuzioni sommarie di almeno 23 persone e decine di torture anche nei confronti di membri di Al Fatah – tra cui ex agenti di sicurezza – che erano stati arrestati. “Queste azioni agghiaccianti, che in alcuni casi ammontano a crimini di guerra, avevano lo scopo di ottenere vendetta e spargere paura in tutta la Striscia di Gaza", spiega Philip Luther, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord della nota organizzazione umanitaria. Hamas, che aveva lanciato proprio una campagna punitiva chiamata “Strangolamento” contro le loro vittime, la giustificava anche pubblicamente, com’è accaduto con l’esecuzione avvenuta il 22 agosto di 6 uomini, fatti prima inginocchiare fuori dalla moschea al-Omari di fronte a centinaia di persone, bambini compresi, poi uccisi. La sentenza era stata emessa in base alla sharia da “tribunali rivoluzionari”, era stato annunciato, quindi ai sei è stato sparato un colpo alla nuca e poi colpi di Ak47.

Va anche detto che almeno 16 detenuti erano stati arrestati e condannati anche prima del conflitto – come Atta Najjar, un ex agente di polizia dell'Autorità palestinese affetto da disabilità mentale arrestato nel 2009, condannato 15 anni di carcere e ucciso il 22 agosto – oppure erano in attesa dell’esito del processo. Naturalmente nessun responsabile di questi crimini è stato chiamato a risponderne.

Invece di stare dalla parte della giustizia, le autorità e la dirigenza di Hamas hanno continuamente incoraggiato e facilitato crimini contro gente inerme. La mancanza della minima condanna per le uccisioni illegali, i sequestri e le torture di presunti sospetti lascia i leader di Hamas con le mani sporche di sangue", ha sottolineato Phil Luther - che però non dovrebbe essere sorpreso di come a Gaza vengono trattati i cosiddetti “collaborazionisti” –.

Si continua con sequestri, confessioni sotto tortura con manganelli, calci dei fucili, tubi e cavi nonché con l’obbligo di rimanere in posizioni dolorose. In alcuni casi ciò è avvenuto in un ambulatorio in disuso all'interno dell'ospedale al-Shifa, il principale di Gaza City. Almeno tre persone sono morte così.

 

A cura di A. Boga e della Redazione

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