Riflessioni sugli attentati a Parigi

AttualitàRiflessioni sugli attentati a Parigi

di Aldo Astrologo

Sono passati solo alcuni giorni dagli episodi terribili in Francia e si sono versati " fiumi di parole e di lacrime" sull'accaduto.
Purtroppo sappiamo che succederà ancora, ma cerchiamo tutti di rimuovere la paura e la preoccupazione nascondendoci nella solidarietà di chi la pensa come noi e sperando di non rimanerne coinvolti.
Tutto questo, però, ha lasciato in noi sentimenti contrastanti e ha stimolato varie riflessioni. È questo che voglio sottolineare.
Per essere pratici: è stato notato da più parti che l'apparato della polizia e dei servizi francesi non hanno brillato particolarmente e nei vari episodi ci sono state delle falle vistose.
In particolare dopo l'attentato al giornale è regnata la confusione e per due giorni non sono stati all'altezza di capire la situazione pur avendo impegnato migliaia di uomini.
Non hanno bene valutato l'episodio della giovane poliziotta uccisa e del ferimento del collega. Questo perché, nonostante precedenti episodi
antisemiti, non hanno pensato a questa eventualità. Non hanno pensato alla vicinanza di una scuola ebraica o di obiettivi sensibili e anche in questa
occasione non sono riusciti a trovare il responsabile. Dal mio punto di vista è stata una colpevole disattenzione perché avrebbero forse potuto
evitare i quattro morti al negozio kasher. Purtroppo anche in questo caso il terrorista ha avuto il tempo di nascondersi e preparare la sua azione.
Altra cosa da notare: per due giorni si è parlato di supermercato kasher, ma senza nominare i morti. Per noi era evidente che
fossero ebrei e quindi era di loro che si sarebbe dovuto parlare (come si era parlato e si continuava a parlare dei vignettisti di Charlie), ma le notizie a riguardo, invece, erano erano date in maniera molto confusa. La dimostrazione di quanto affermato sta nel fatto che sabato (i morti ci sono stati venerdi alle 17 e dopo mezz'ora era tutto finito) ho fatto una piccola indagine tra amici non ebrei. Ho chiesto loro che cosa pensassero degli avvenimenti a Parigi e i più hanno detto : "Perché ti interessa, non ci sono ebrei tra i morti" "Era un negozio kasher, ma non clienti ebrei " "È colpa dell'immigrazione". I giornali e le tv avevano parlato molto, ma loro non erano al corrente di tutto o almeno non c'era chiarezza nei notiziari. Per inciso penso che in seguito dovranno uscire altre notizie perché ancora non è tutto trasparente.
Altra cosa non del tutto chiara la presenza non gradita di Netanyahu e quella di Abu Mazen. Erano presenti vari leader perché avrebbero dovuto escludere quello israeliano? Deve essere proprio antipatico se il rappresentante francese se ne è andato dalla sinagoga proprio prima del suo discorso. Ah la grandeur francese! Grandeur che si è voluta dimostrare alla adunata oceanica per rappresentare i sentimenti di tutti coloro che credono nella libertà, nella accettazione e convivenza pacifica tra tutti popoli.

D'accordo, ma dopo l'ubriacatura dei canti e dei discorsi, cambierà qualche cosa o dopo poco tempo tutto tornerà come prima?
Gli ebrei si sentiranno più sicuri o si sentiranno ancora minacciati dal numero degli antisemiti e dei mussulmani integralisti?
Veniamo alla domanda dei mass media: cosa possiamo fare, esiste un Islam moderato?
Non so se esiste un Islam moderato o non integralista ma vorrei porre dei punti fermi.
L'islam come l'ebraismo non rappresenta in quadri o statue la divinità. Nel secondo comandamento 
" Non ti fare scultura, né immagine alcuna....non le adorerai, né presterai ad esse un culto..." è chiaro il disegno divino e chi si sente buon ebreo o buon mussulmano cercherà di osservarlo.
Bisogna fare però un distinguo e una precisazione. Almeno per gli ebrei è chiaro che questo comandamento è stato enunciato per evitare che statue o ritratti o (in tempi moderni) foto divenissero causa di culto; infatti una grande rivolta contro i romani fu causata dall'aver messo la statua dell'allora imperatore romano nel tempio di Gerusalemme. Anche oggi nei cimiteri ebraici non si possono mettere foto del defunto, ma se i parenti la mettono, il rabbino non la può togliere.
Nessun ebreo o nessun cristiano si sognerebbe di uccidere per una vignetta, allora perché un mussulmano sì?
Perché un mussulmano si sente offeso, e per un credente l'offesa va punita (naturalmente anche un ebreo o un cristiano si può offendere, ma non contempla nemmeno una punizione così drastica) 

Lasciamo perdere per ora la sproporzione tra una offesa cartacea e l'assassinio, ma concentriamoci sul fatto che l'islam ha tutt'ora unito in maniera indissolubile fede e potere, potere religioso e potere civile. Per noi la fede, la religione è libera e personale, senza costrizioni.

L' occidente ha combattuto per secoli per arrivare a dividere le due cose: papato e impero, guelfi e ghibellini.
Probabilmente anche l'islam avrà bisogno di tempo per arrivare ad una sua soluzione, nel frattempo dovremo difendere le nostre libertà; in che modo lo troveremo, per ora è importante chiarire, far rispettare le nostre leggi che debbono essere uguali per tutti e, per finire con un esempio, se vado in Inghilterra non posso guidare a destra ma sono costretto a guidare a sinistra.
Questi sono spunti di riflessione chiaramente da sviluppare e commentare perché ognuno ha le sue ragioni e le sue idee.

1 commento 

  • da maria giovanna romanazzi purtroppo sono d'accordo con te

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