Strage di Tolosa

AttualitàStrage di Tolosa

di Alessandra Boga

La Francia e il mondo sono sotto choc dopo la strage del 19 marzo nella scuola ebraica Ozar HaTorah di Tolosa, strage che ha ucciso quattro persone: Jonathan Sandler, un insegnante appena 30enne, i suoi due bambini, Arieh e Gabriel, di 3 e 6 anni ed un’altra bambina, Myriam, di 8 anni, figlia del direttore della scuola, il rabbino Yaacov Monsonego.

Il killer ha aperto il fuoco su 4-5 presenti e poi è fuggito su uno scooter. Negli ultimi giorni ci sono stati altri omicidi, questa volta contro obiettivi militari a Montauban, vicino a Tolosa. Il primo l’11 marzo a Tolosa, ai danni di un paracadutista maghrebino musulmano di nome Imad Ibn Ziaten, 30 anni; il secondo, il 15 marzo, di due paracadutisti di origine algerina, il 24enne Abel Chennouf, cattolico praticante (che sarebbe diventato padre tra 3 mesi), e il suo amico 23enne Mohamed Legouad, musulmano, e ferito uno di origine caraibica, il quale è ancora in ospedale. Anche in questo caso l’assassino è fuggito in scooter. Si sospetta che gli avvenimenti siano legati e che il colpevole sia lo stesso: un serial killer, insomma. Segni particolari, una piccola videocamera con la quale ha filmato tutti i delitti che ha compiuto, per metterli “presto on-line”.

Dopo voci discordanti sulla resa e l’arresto dell’uomo, è arrivata la notizia che l’uomo, Mohammed Merah, un franco-algerino di 24 anni che ha legami con Al-Qaeda, è ancora asserragliato nel palazzo dove vive, circondato dai poliziotti dalle 3 di questa notte. Non si è ancora arreso. Anche i vicini sono barricati in casa su ordine dei poliziotti, per timore che il killer possa uccidere ancora.

Merah è l’uomo più ricercato negli ultimi decenni, sulle tracce del quale sono stati impiegati 200 investigatori e migliaia di agenti.

Ha frequentato campi di addestramento in Pakistan ed in Afghanistan ed è evaso qualche anno fa da una prigione di Kandahar. Nel 2010 ha tentato di arruolarsi nella Legione Straniera, ma è stato respinto e ora sul suo capo pende proprio l’accusa di aver ucciso a sangue freddo tre bambini e il papà di due di questi, colpevole solo di aver tentato di far loro scudo col suo corpo. Il giovane terrorista ha dichiarato di aver agito così per “vendicare i bambini palestinesi ed è solo l’inizio”.

Unanime la condanna da parte di tutto il mondo, prima fra tutti quella di Israele. A parole ha condannato l’attacco alla scuola ebraica di Tolosa anche il premier dell'Anp Salam Fayyad, che ha esortato a “smettere di sfruttare il nome della Palestina per giustificare azioni terroristiche” (forse perché sono avvenute in Francia e non in Israele?). Lo ha riferito Al-Arabiya. Le autorità palestinesi nella République hanno usato “la più grande fermezza” per condannare l’attentato.

Unica nota stonata il paragone tra le vittime della scuola ebraica e quelle degli incidenti di Gaza, fatto da Catherine Ashton, Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza dell’Unione europea. Ora il portavoce di quest’ultima dice che è stata fraintesa, ma pronta è arrivata nel frattempo la replica di Avigdor Lieberman, ministro israeliano degli Affari Esteri e vice primo ministro d'Israele. Egli ha definito “fuori luogo” le parole della Ashton e ha dichiarato che “Israele è uno dei paesi più morali al mondo e le Forze di Difesa israeliane, benché da decenni debbano combattere terroristi che agiscono deliberatamente nel mezzo delle aree più popolate, fanno ogni sforzo possibile per ridurre al minimo i danni ai civili, anche quando questi difendono i terroristi. Nessun esercito al mondo si comporta in modo etico quanto le forze israeliane; sovente i soldati israeliani mettono in pericolo la loro stessa vita pur di ridurre al massimo i rischi per la popolazione civile. I bambini della cui sicurezza dovrebbe preoccuparsi Catherine Ashton sono quelli che vivono nel sud di Israele, sotto la costante minaccia dei razzi lanciati da Gaza”. Così facendo la Ashton difenderebbe anche i bambini palestinesi dato che, come diceva Golda Meir “La pace arriverà quando gli arabi ameranno più i loro bambini di quanto odino noi”. Parole lontane anni, secoli, millenni luce, dall’atto compiuto da Mohammed Merah contro la scuola ebraica di Tolosa. In quella Francia dove molti sono stati anche di recente gli attacchi antisemiti, dei quali chi scrive, ha già parlato in un altro articolo su questo sito.

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