EventiGiornata della Cultura ebraica
di Martina Glover
In occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica il 15 settembre scorso, la Fondazione Casa Rossa ha organizzato un incontro, presso l'omonimo stabile di fine '800 sito in Alberobello, dal titolo “La Casa Rossa, luogo della memoria”. Nell'occasione, la Dirigente regionale della sezione Valorizzazione territoriale Silvia Pellegrini ha illustrato l’azione inserita nel programma regionale “La cultura si fa strada” e finalizzata a favorire la conoscenza e la fruizione dei luoghi della cultura in Puglia legati agli accadimenti che hanno segnato la storia del Novecento in Puglia, con particolare riferimento ai due conflitti mondiali e agli anni immediatamente successivi.
Sono intervenuti: Silvia Pellegrini, Dirigente Dipartimento Turismo ed Economia della cultura, Regione Puglia; Antonio Lombardo, Dipartimento Turismo ed Economia della cultura, Regione Puglia; Michele Maria Longo, Sindaco di Alberobello; Enzo Colonna, Consigliere Regionale, promotore della legge regionale sulla memoria; Vito Antonio Leuzzi, Direttore dell’Istituto Pugliese per la storia dell’Antifascismo e dell’Italia contemporanea (IPSAIC); Riccardo Strada, socio fondatore Fondazione Casa Rossa che descriverà i progetti e le attività future previste nell’immobile; Carlo Palmisano, Direttore Artistico del progetto Land Art 50 che coinvolgerà la Casa Rossa ed Alberobello; Lorenzo Scaraggi, reporter e storyteller, (progetto Vostok100k); Lucia Lazzaro, esperta progetti culturali strategici. Modererà: Martina Glover, giornalista.
A cavallo tra il primo dopoguerra e il secondo conflitto mondiale, ovvero dall'estate del 1940 e sino al settembre 1943 la Casa Rossa fu luogo di detenzione per ebrei. Alcuni di loro furono anche inviati ad Auschwitz, dove persero la vita. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Casa Rossa, è finalizzata a favorire la conoscenza approfondita di quanto accadde nel passato tra le mura della Casa Rossa, che si ritiene sia di imprescindibile importanza, poiché parte della nostra storia, e, soprattutto, di quella storia che non vorremmo mai si ripetesse in futuro.
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