EventiIn ricordo della bisnonna dei fratelli Zingaretti
di Alessandra Boga
Il più celebre dei due è il maggiore, Luca, l’attore che ha raggiunto la fama interpretando il Commissario Salvo Montalbano nella serie tratta dal romanzo di Andrea Camilleri, e il secondo, Nicola, è stato presidente della provincia di Roma ed è l’attuale presidente della Regione Lazio. Quello che pochi sanno, è che la bisnonna materna di Luca e Nicola, Ester Della Torre, era ebrea e fu una dei 1023 ebrei romani – tra i quali 288 bambini e bambine – rastrellati e deportati ad Auschwitz dai nazisti sabato 16 ottobre 1943 – shabbat, giorno di festa per gli ebrei –. La Gestapo fece irruzione nella casa del loro nonno materno, Angelo Di Capua, a Monteverde Vecchio, e se fosse stata presente in quel momento, avrebbero portato via anche la mamma dei due fratelli ora famosi, che all’epoca era una bambina di 7 anni. “Noi esistiamo per caso”, hanno sottolineato l’attore e il politico intervistati da “La Repubblica”, perché la loro madre ebbe la fortuna di trovare rifugio in un convento.
Lei non è ebrea e non lo sono neanche Luca e Nicola, ma la loro storia dimostra quanto l’ebraismo faccia parte della società romana.
Oggi, 22 ottobre, lo stesso giorno di tanti anni prima in cui probabilmente morì quella bisnonna che i due fratelli non hanno mai conosciuto, Luca Zingaretti e alcuni colleghi sono stati impegnati in un evento “della Memoria” durante il quale hanno letto il celebre racconto "16 ottobre 1943" di Giacomo Debenedetti, dedicato al tragico episodio avvenuto 72 anni fa. Con Nicola Zingaretti, gli attori hanno anche lanciato una raccolta fondi per regalare ad alcune biblioteche delle scuole di Roma libri sulla Shoah. La serata, che ha avuto luogo proprio in Largo 6 ottobre 1943, è stata intitolata “Una storia romana”, perché il tragico vissuto degli degli ebrei romani riguarda tutta la città – e ovviamente tutta Italia –. L’evento si è tenuto davanti al Portico d’Ottavia, dove vennero radunati la mattina di quel maledetto 16 ottobre gli ebrei destinati ai campi di concentramento, soprattutto ad Auschwitz. Di quei 1023 tornarono in Italia solo 16 persone, 15 uomini ed una donna, Settimia Spizzichino.
1 commento
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da Vittorio Della Torre
Triste storia, triste ma, purtroppo, reale.
Speriamo che non si spenga mai il ricordo.
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