Oradea

StoriaOradea

di Dova Cahan

Oradea, capitale della contea di Bihor e della regione di Crişana, è un centro importante di sviluppo economico, sociale e culturale nella parte occidentale della Romania. E' nota anche per la sua architettura barocca e art nouveau, resti dell'impero austro-ungarico e mantiene ancora oggi queste caratteristiche del suo percorso storico. La città è incastonata tra le colline che la separano ed uniscono in modo armonioso con la pianura Crişana.

Ad Oradea ci sono quattro sinagoghe che testimoniano un grande sviluppo della comunità nel passato. Purtroppo tre di queste, oggigiorno sono ridotte in rovina, anche se comunque vale la pena visitarle. Alcune autorità locali hanno cercato di accedere ai fondi europei nel tentativo di restaurarle e si spera che fra non molto essere recupereranno lo stato che meritano.

La Sinagoga Ortodossa, l’unica ancora in funzione, fu costruita nel 1890, seguendo il progetto di Knapp Ferencz in stile neoclassico. Nel 1908, una seconda sinagoga fu costruita nel suo cortile, grazie al progetto di Incze Lajos. La comunità ebraica della città era molto apprezzata per le sue azioni di beneficenza come la creazione del primo nido per l'infanzia, la mensa rituale per i poveri, per ricordare solo due degli eventi organizzati alla fine del XIX e all'inizio del XX secolo . Alla vigilia della Grande Guerra il numero di ebrei di Oradea era 15.155, pari al 23,6% della popolazione della città.

Durante la seconda guerra mondiale, molti degli ebrei che si stabilirono a Oradea furono arrestati e con le loro famiglie trasportati in Polonia in condizioni disumane, per essere poi consegnati alle autorità tedesche e sterminati a Kamenec-Podolsk.

Gli uomini tra i 18 e i 45 anni furono mandati ai lavori forzati. Con l'occupazione dell'Ungheria da parte dell'esercito tedesco la situazione dei già pochi ebrei rimasti peggiorò. Furono rinchiusi in due ghetti, costretti ad indossare la stella gialla ed i loro beni furono sequestrati.

Il 25 Maggio 1944 iniziarono ad essere deportati in condizioni terribili nei campi di sterminio Auschwitz-Birkenau. Alla fine della guerra nella città di Oradea restarono solo 6.500 ebrei, un numero che comprendeva persone provenienti dagli insediamenti circostanti e 1.000 rifugiati dalla comunità ebraica di Bucovina. Pochi decenni prima della guerra gli ebrei erano arrivati a costituire quasi un terzo della popolazione della città e la più grande comunità ebraica in Transilvania, mentre oggi non superano le 600 anime. Un monumento in marmo nero, che si trova nei pressi della Sinagoga Ortodossa, è stato eretto come ricordo e monito.

Posso aggiungere a malincuore che anche mia zia Mina, una delle sorelle di mia mamma che era sposata con un medico dentista di Oradea, fu catturata con il suo figliolo di 5 anni proprio quasi alla fine della guerra e come molti altri anche loro da Auschwitz non tornarono mai più, mentre il marito, essendo medico, fu mandato ai lavori forzati e si salvò.

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