Gerusalemme: Albert Göring, fratello del numero due del Reich, potrebbe diventare Giusto tra le Nazioni

StoriaGerusalemme: Albert Göring, fratello del numero due del Reich, potrebbe diventare Giusto tra le Nazioni

di Alessandra Boga

Caino e Abele in versione tedesca. Pochi sanno che Hermann Göring, il gerarca numero due del regime nazista, aveva un fratello, Albert, di 7 anni più giovane, uomo d’affari che salvò centinaia di ebrei dalla Shoah. Lo ha reso noto qualche settimana fa il settimanale der Spiegel (per altro non simpatizzante degli ebrei e di Israele).

Lo Yad Vashem a Gerusalemme ha raccolto la documentazione sulle gesta di Albert Göring e questi potrebbe diventare (per quanto sia grande l’imbarazzo, dato il suo “ingombrante” cognome) uno dei Giusti tra le Nazioni, i non ebrei che il Museo della Shoah ricorda per aver salvato un certo numero persone di religione ebraica durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ovviamente contrario al nazismo, il “Göring buono” lasciò la Germania nel 1933, un anno dopo la nascita del Reich, per rifugiarsi in Austria, di cui prese la cittadinanza.

Qui fornì agli ebrei in fuga documenti e conti correnti falsi, e addirittura accompagnò personalmente alcune famiglie ebree alla frontiera usando il suo cognome, “quel cognome”, per farsi obbedire e farli passare. Quello stesso cognome con cui, solo per fare un esempio, firmò un falso ordine di liberazione per un uomo ebreo, che si chiamava Joseph Charvat, rinchiuso a Dachau. Dato che nel campo di concentramento c’erano due detenuti con lo stesso nome (il secondo era uno dei capi comunisti dell’Europa orientale), il kapò li liberò entrambi, per non rischiare di sbagliare ed incorrere nelle ire di “Göring” (che credeva essere “l’altro”: Hermann “Göring”, il gerarca).

Inoltre usò la sua influenza per aiutare a scappare dalla Germania il suo ex capo, Oskar Spitzer e la sua famiglia, che in quanto ebrei rischiavano l’arresto dalle SS.

Finita la guerra e sconfitto il Reich, Albert Göring si consegnò agli Americani, insieme però ad una lista di 34 persone ebree che aveva salvato e che avrebbero potuto testimoniare in sua difesa. Gli Alleati, tuttavia, non gli cedettero e il “Göring buono” venne ceduto alle autorità ceche, dalle quali fu processato con il rischio certo di una condanna a morte in quanto fratello del gerarca. Fortunatamente proprio la testimonianza di molti ebrei che aveva salvato e dei sindacati della fabbrica Skoda in Cecoslovacchia, che aveva diretto in precedenza, fece evitare l’impiccagione ad Albert Göring, il quale aveva anche collaborato con la resistenza anti-nazista nel Paese.

La vita del fratello del gerarca di Hitler era salva, ma non dalla nera povertà che lo condizionò nel Dopoguerra.

Soltanto nel 2011 un ricercatore australiano lo trasse dall’oblio, soffocato dalla terribile fama proprio del fratello maggiore; questi raccolse tutta la documentazione disponibile riguardo ad Albert Göring e la consegnò allo Yas Vashem. Il resto è storia recentissima.

 

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