Come a Budapest viene ricordata la Shoà

StoriaCome a Budapest viene ricordata la Shoà

di Aldo Astrologo

 Nella foto si vedono molte scarpe e alcune persone intente ad osservarle o a fare qualche cosa.

Siamo a Budapest sull'argine del fiume e quella fila di scarpe sono un piccolo monumento o se si vuole un piccolo ricordo.

Di che cosa? Del periodo 1944-1945 quando sotto l'occupazione nazista circa 600.000 ebrei furono uccisi. La maggior parte ad Auschwitz, ma molti trovarono la morte annegati nel fiume; infatti i tedeschi e i loro collaboratori anche sul finire della guerra, continuarono la loro opera in maniera anche atroce: spesso per risparmiare munizioni, legavano varie persone e dopo averle messe sul ciglio del fiume sparavano alla prima vittima che trascinava con sé tutte le altre.

A che serve questa premessa che molti già conosceranno?

Serve a spiegare lo stato d'animo del sottoscritto quando ha visto alcune scene.

Alcune persone, non sapendo la storia, hanno pensato che fossero delle opere artistiche, altre, forse ritenendo di apparire spiritose, hanno cercato di toglierle, altre ancora hanno cercato di mettere il loro piede all'interno.

Dopo aver osservato tutto questo mi sono accorto di una coppia anziana che, visibilmente commossa, osservava le scarpe ed erano come in trans con chissà quali pensieri nella mente. Probabilmente stavano pensando a quanto accaduto o forse avevano perduto lì dei parenti o degli amici. Contemporaneamente, poco più in là, due ragazze stavano facendo finta di staccare una scarpa per gettarla a fiume. A quel punto non ce l'ho fatta più, mi sono avvicinato alle ragazze e con il mio modesto inglese ho chiesto loro se sapevano la ragione ed il significato delle scarpe. No, non lo sapevano e quindi ho raccontato la storia e ho finito dicendo: “con il vostro gesto è come se li uccideste di nuovo. Quello che è accaduto non conta nulla. Vedete, nelle scarpe, ci sono candele e sassolini. Per noi i sassi hanno un significato”

A quel punto una delle due ragazze mi ha risposto che sapeva dei sassi ed io mi sono allontanato.

Guardando meglio mi sono accorto che a lato di questo monumento c'era una scritta in ebraico ed in ungherese, che prima neanch'io avevo notato. Purtroppo mancava la traduzione in inglese che è la lingua più conosciuta nel mondo. Un vero peccato! Il mio timore è che non fosse stata messa per evitare che persone in buona fede, ma che non conoscono la storia, siano portate ad atteggiamenti poco rispettosi.

C'è tanto da fare, rimbocchiamoci le maniche. 

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