LibriItaliani insieme agli altri. Ebrei nella Resistenza in Piemonte 1943-1945
di Elena Lattes
Nasce come tesi di laurea, ma risulta essere una ricerca approfondita e dettagliata della partecipazione ebraica nella Resistenza in Piemonte. "Italiani insieme agli altri. Ebrei nella Resistenza in Piemonte 1943-1945" di Gloria Arbib (laureatasi nel 1981 in storia con questa tesi) e Giorgio Secchi è quindi un lavoro importante che raccoglie decine e decine, se non centinaia, di testimonianze e che racconta nei particolari, facendo parlare appunto i protagonisti (grazie alla collaborazione con il Centro di Documentazione Contemporanea di Milano), ma anche molti documenti e articoli, la storia di quegli anni, il percorso individuale nel contesto regionale, nazionale ed europeo.
Ne esce un quadro di personalità molto diverse una dall'altra: dal militante fascista che si è sentito tradito dall'antisemitismo di regime, al comunista o socialista o liberale o repubblicano che si è esposto combattendo fin dall'inizio; da chi si è riscoperto ebreo con le leggi razziali, a chi attingeva l'antifascismo dal proprio background culturale o religioso.
Come scrive Alberto Cavaglion nella prefazione, questo libro "è estremamente utile: ci aiuta a misurare l'intensità di un percorso di ritorno all'ebraismo compiuto con velocità supersonica.(...) La ricerca si presenta dunque come uno strumento di lavoro: una sorta di dizionario biografico, che diventerà utilissimo per i ricercatori di domani". Ma il libro pone anche interrogativi interessanti che forse solo in futuro potranno essere risolti. Sempre citando Cavaglion: "Durante la Resistenza che cosa sapevano e, soprattutto, che cosa pensavano i partigiani dei loro compagni di banda ebrei? E quale atteggiamento avevano di fronte ad essa i comandanti partigiani, i commissari politici, i singoli esponenti di questa o quell'altra formazione?"
La storiografia, infatti, si è finora concentrata soprattutto sugli aspetti organizzativi, politici e militari della guerra partigiana senza occuparsi della specificità della partecipazione degli ebrei alle formazioni armate che pure è stata comparativamente di tutto rilievo.
L'esigenza di analizzare invece questo aspetto è dovuta molto probabilmente soprattutto alla volontà di capire quali legami e quanto forti erano tra la cultura ebraica e quella liberale, democratica e antifascista e quanto la prima sia stata determinante nella scelta di gran parte di queste persone, perché è indubbio che la percentuale di partecipazione degli ebrei nella Resistenza è stata ben più alta di quella del resto dei concittadini e poi anche il livello di integrazione degli ebrei tra la popolazione locale e la loro volontà di riaffermare il senso di appartenenza all'Italia, nonostante l'antisemitismo dei secoli precedenti e quello contemporaneo del regime.
Agenzia Radicale
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