Cultura generaleIl rovescio delle medaglie. I militari ebrei italiani 1848-1948
di Aldo Astrologo
Italiani tra gli italiani, gli ebrei della nostra Penisola furono in gran parte affrancati da secoli di catene grazie allo Statuto Albertino del 1948. Da allora essi cominciarono a sentirsi uguali e desiderosi di poter essere utili all’Italia che li aveva resi liberi, così furono numerosi coloro che parteciparono attivamente alla vita del Paese, mettendo a frutto le loro doti letterarie, economiche, culturali e così via. Anche nell’ambito militare gli ebrei che dettero il loro prezioso contributo non furono pochi. Questo argomento è stato al centro di un interessante convegno tenutosi il 24 maggio scorso nella sede dell’ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia) di Roma, dal titolo: “Il rovescio delle medaglie. I militari ebrei italiani 1848-1948”.
Durante questi cento anni gli ebrei che lottarono e morirono per la propria patria furono molti,
in tutti gli eventi bellici: dalle guerre risorgimentali per l’unità della Nazione, alla prima guerra mondiale, passando anche per la Spedizione dei Mille, la guerra di Crimea e perfino per le guerre coloniali. Dal 1938, anno in cui furono varate le “Leggi Razziali”, gli ebrei furono cacciati dalle Forze Armate.
La delusione di sentirsi perseguitati come “popolo diverso” dagli altri italiani fu enorme e tanto maggiore quanto più erano integrati nel tessuto sociale del Paese. Questo sentimento si è poi trasformato in un doloroso senso di consapevolezza di ssere stati traditi dall’Italia. Nel 1943, tuttavia, gli ebrei tornarono ad imbracciare le armi nelle brigate partigiane formate da volontari che lottavano contro il regime nazista e per l’onore e la libertà. Cinque vennero insigniti della medaglia d’oro e tra loro figurano il più piccolo partigiano combattente che all’epoca aveva 17 anni e il più anziano di 62.
A mio parere l’Italia non ha ancora preso coscienza di quanto è stato fatto nel 1938 e delle conseguenze successive. Importante è stato quindi questo seminario per aver messo in luce un aspetto della nostra Italia spesso sottaciuto o sminuito e durante il quale si sono affrontati diversi argomenti, quali, l’essere ebrei nel 1915, il rapporto tra fede e patriottismo, i rabbini militari, l' apporto degli ebrei all'assistenza sanitaria sul fronte della Grande Guerra la prigionia dei militari ebrei, la loro presenza nella guardia di Finanza e altro ancora.
Nel ringraziare dunque i propositori e gli organizzatori di questo seminario, esprimo la mia speranza e il mio desiderio che questi temi possano essere ancora più approfonditi in ulteriori prossime conferenze.
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