Cultura generaleLa piccola sinagoga di Asmara
di Dova Cahan
Ad Asmara, in Eritrea, ex-colonia italiana dell'Africa Orientale, si trova ancora oggi una piccola Sinagoga, situata su una strada laterale del viale principale della città.
Edificata nel 1905, la costruzione è contornata da una cancellata in ferro battuto con decorazioni in stile ebraico, una Menorah (candelabro a sette braccia) e con nicchie dove si trovano le Tavole della Legge. Una delle sue quattro facciate è rivestita di piastrelle di mosaico con un rosone centrale.
Gli ebrei che la costruirono provenivano dal Porto franco di Aden, nello Yemen.Trenta anni dopo si aggiunsero ancora un centinaio di persone che fuggivano dalle persecuzioni naziste e fasciste in Europa e trovarono rifugio sull'altopiano eritreo.
A quei tempi si contavano quasi 500 persone e solamente nel 1948 molti di loro decisero di raggiungere lo Stato d'Israele dopo la sua proclamazione, mentre alcune delle famiglie ebraiche di origine italiana rientrarono in Italia.
Nel 1975, con il cambiamento di regime, gli ultimi 100 ebrei rimasti, la abbandonarono definitivamente. Oggi la Sinagoga è quasi sempre chiusa ed è custodita dall'unico ebreo rimasto laggiù.
Il travagliato passato della comunità ebraica dell'Eritrea risale storicamente alla cacciata degli ebrei dalla Spagna nel 1942. Tra di loro, quelli che si diressero verso le città costiere del Mediterraneo estesero relazioni commerciali con vari paesi dell'Africa Orientale ed in seguito iniziarono a spingersi sempre più a sud, fino a giungere nello Yemen stabilendosi soprattutto ad Aden.
Dopo quasi tre secoli di vita in quei posti, anche loro furono costretti ad abbandonare lo Stato a sud della Penisola arabica a causa delle persecuzioni da parte dei dignitari musulmani. Attraversarono, quindi, il Mar Rosso e raggiunsero il porto di Massaua che proprio allora iniziava a far parte della neo-colonia italiana.
Nel 1936, quando Mussolini lanciò l’offensiva contro l’Etiopia, un numero di ebrei dall'Italia vi arrivò; tra di loro si contavano militari, commercianti, imprenditori, etc.. Nel 1938, però, quando il fascismo decise di applicare le leggi razziali, anche lì iniziarono le discriminazioni.
Nel 1941 con la sconfitta degli italiani da parte degli inglesi, l'Eritrea passò sotto il controllo britannico e grazie alla massiccia presenza di militari ebrei all'interno dellìesercito di sua Maestà, la comunità si ingrandì. Tra di loro c'era anche mio zio che raggiunse l'Eritrea con le forze britanniche che governavano nel contempo anche la Palestina Mandataria.
Nel 1975 purtroppo, con l’avvento del regime comunista di Menghistu, gli ebrei dell' Asmara furono costretti ad abbandonarla e i loro beni vennero espropriati. La maggior parte si rifugiò in Israele o in Gran Bretagna, pochi in altri Paesi, fra cui anche l'Italia.
Noi che eravamo già dovuti fuggire nel 1948 dalla Romania, in quegli anni fummo costretti ad abbandonare anche Asmara: l'Eritrea era entrata in guerra con l'Etiopia, una guerra che portò alla fine dell'impero di Hailé Selassié e che chiuse definitivamente il capitolo africano per la mia famiglia.
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