ArteLa sinagoga di Cluj-Napoca
di Dova Cahan
Verso la fine del diciannovesimo secolo, un gruppo di neologhi composto da intellettuali si staccò dalla comunità ebraica ortodossa di Cluj-Napoca, nel nord della Romania, riunendo per lo più famiglie borghesi attive e coinvolte nella vita sociale, economica e culturale della città e, nel 1886, sulla Strada Horea (ex Strada Franz Joseph), la principale arteria che si collegava con la vecchia stazione ferroviaria, iniziò la costruzione di una nuova sinagoga, di cui l’architetto fu l’ ingegnere ferroviario Izidor Hegner. Nel 1887 vi fu la cerimonia di apertura officiata dal primo rabbino della comunità, Mátyás Eisler, professore di lingue semitiche presso l'Università di Cluj.
La sua facciata principale è una combinazione di elementi tradizionali ed anche d'ispirazione orientale, mentre la cornice è riccamente decorata e termina agli angoli con quattro tipiche torri orientali, in stile moresco, come l’ingresso. L'interno dell'edificio, progettato in stile necolassico e moderno, è stato completamente restaurato e oggi essa è conosciuta anche come il Tempio della Deportazione Ebraica.
Negli anni interbellici, la Strada Horea fu la testimonianza di molti atti antisemiti: un primo attacco avvenne il 13 settembre 1927 ad opera dei legionari romeni (miliziani fascisti della “Guardia di ferro”), ma fu velocemente riparata. Dopo l’Arbitrato di Vienna (1940), quando la Transilvania settentrionale fu occupata dall'Ungheria, le autorità di Horthy la trasformarono in un magazzino e durante la seconda guerra mondiale gli ebrei arrestati furono radunati nel cortile della Fabbrica di Mattoni, poi portati sulla Strada Horea e infine deportati nei campi di sterminio. Il 2 giugno 1944 essa fu nuovamente danneggiata a causa dei bombardamenti che miravano alla vicina stazione ferroviaria. Tra il 1947 e il 1951, però, fu di nuovo restaurata. Attualmente è una delle cinque sinagoghe esistenti nella città, l'unica in funzione, ed è inclusa nella lista dei monumenti storici della contea di Cluj, a cura del Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale in Romania dal 2010. Sulle mura esterne della sinagoga si trovano due tavolette commemorative con i nomi delle vittime della Shoà.
La ristretta comunità ebraica locale vi si riunisce durante le feste e per commemorazioni, ma anche in occasione di concerti domenicali aperti al pubblico.
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