Curiosità"Der totale Rausch", nuovo libro sulle droghe che avrebbero assunto Hitler e i nazisti

di Alessandra Boga

Dopo lo scoop sui terroristi dell’Isis che usano una particolare droga per “esaltarsi” e per essere immuni dalla paura e dal dolore, ecco un libro che svela che “si drogavano” anche Hitler ed i soldati della Wermacht. Il testo, scritto da Norman Ohler, s’intitola “Der totale Rausch” (“La totale euforia”) e spiega che “Medici e droghe spiegano molto della struttura interna del nazismo”.

Il capo dei medici del Reich, Otto Ranke, esaltava una particolare droga legale e diffusa in Germania chiamata Pervitin (Christal Meth) come “un farmaco militarmente prezioso!”. Il generale Erwin Rommel, uno di coloro che condussero il micidiale attacco che portò all’invasione tedesca della Francia nel 1940, ne faceva personalmente uso e lo fece “conoscere” ai suoi soldati. Il libro sottolinea come i soldati francesi fossero rimasti colpiti dallo stato di esaltazione dei nemici.

Olher si spinge oltre, affermando che dal 1941 anche il Führer aveva cominciato ad assumere stupefacenti, dato che aveva iniziato ad adottare comportamenti piuttosto incomprensibili anche per gli storici. Ovviamente, come lo stesso studioso ha spiegato, ciò “non solleva minimamente” il dittatore “dalle sue colpe”.

Olher ha scoperto che Hitler si faceva iniettare dal suo medico personale, Theo Morell – soprannominato sarcasticamente da Hermann Göring “il maestro delle punture del Reich” –

sostanze come metanfetamine e steroidi: accadde 800 volte in 1349 giorni. Inoltre Hitler prendeva 1100 pillole. Era praticamente un tossicodipendente: poco prima della fine, il 17 aprile 1945, mangiava zucchero per calmare la crisi di astinenza ed era arrivato a minacciare il suo medico di morte.

Di questo suo stato pagava le conseguenze fisiche, per esempio con la caduta dei denti. Nell’estate del ’43, quando il Führer convinse Mussolini a non rompere l’alleanza con lui, si era fatto somministrare un fortissimo oppioide, l’Eukodal, che gli permise di riprendersi rapidissimamente da un violento mal di stomaco e lo fece diventare euforico e logorroico: “convincente”. In seguito il dottore di Hitler, scrivendo sul suo diario, si attribuì ironicamente il merito di aver fatto continuare l’alleanza tra il suo paziente e Mussolini.

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