Lotta all'antisemitismo

CronacaLotta all'antisemitismo

di Aldo Astrologo

Sul tema della lotta all'antisemitismo ci sono ormai innumerevoli pubblicazioni e giudizi. A seconda dei pareri, l'antisemitismo non è un problema degli ebrei ma di coloro che lo praticano. Purtroppo è chiaramente un problema di entrambi: per chi lo subisce e per chi lo applica, chiaramente poi l'antisemitismo può avere varie gradazioni: si può passare da un senso di fastidio, ad una ostilità e così via fino all' odio.

L' ultimo è quello più pericoloso perché può arrivare ad estremi di cui la Shoah ne è il più vivido esempio, ma che anche in precedenza ha causato eventi terribili. Bisogna quindi contrastare questa tendenza pericolosa che ha portato ad innumerevoli sventure. Il problema che si pone, però, è praticamente irresolvibile nelle attuali condizioni. Tralascio le motivazioni di chi odia gli ebrei per interessi economici, rivalità, gelosie, religione e ideologie; dobbiamo pensare alla maniera di combattere queste tendenze. Infatti dobbiamo lottare per confutare le idee sbagliate che sono nella mente degli antisemiti. Sappiamo che queste idee sono state inculcate, dal punto di vista religioso, dalla Chiesa nella sua interpretazione per sostituire l'ebraismo con il cristianesimo e nel considerare gli ebrei "deicidi" in quanto uccisori di Gesù. Dal punto di vista politico a volte si confonde l' antisemitismo con l'antisionismo e viceversa.Ultimamente, dal 1962/3 con Giovanni XXIII e la "Nostra aetate ", suffragata dal Concilio Vaticano II, questa accusa di deicidio è venuta meno, ma rimane nella tradizione cristiana questa ostilità verso il popolo ebraico che non ha accettato Gesù. A livello politico/religioso, molti stati mussulmani confondono,probabilmente per motivi interni, ebrei e Israele. La lotta ha quindi diverse sfaccettature ma illudersi che si possa combattere l'antisemitismo con mozioni o regolamenti o leggi dello Stato, non è razionale. Certo bisogna fare anche questo ma non è sufficiente. Se gli Stati, per vari motivi, non sono interessati a questa battaglia morale, dobbiamo prenderne atto. Che fare?

Dobbiamo cercare, ripeto, cercare, le persone, i gruppi, le nazioni più sensibili e con loro iniziare un percorso virtuoso. Dobbiamo fare in modo che le nuove generazioni possano essere tolleranti e responsabili.Se si parte dalla scuola, dai bambini, dall' inizio, ci vorrà più tempo a formare bravi cittadini, ma i risultati saranno più duraturi. Si spera che si formeranno nuove famiglie virtuose. I sentimenti sono difficili da gestire e solo i buoni esempi porteranno buoni frutti. Quindi ognuno nel suo piccolo deve fare azioni positive ed essere di esempio per gli altri. È un lavoro continuo, non procrastinabile, giornaliero e con pochi vantaggi, ma può essere di soddisfazione morale, perchè solo l'educazione, la costanza, la conoscenza della storia, lo studio e l'agire correttamente possono fare da volano per altrui gesti meritevoli. Inoltre non possiamo pretendere che tutti si uniformino ad un dato comportamento, ma dobbiamo essere elastici nel vedere come possono esserci varie soluzioni, nelle diverse circostanze, e agire con discernimento. Magari un certo obiettivo si potrà raggiungere a tappe e per questo non dobbiamo essere troppo rigidi. L' importante è che non si perda di vista il risultato che si vuole ottenere: contrastare l'antisemitismo.
 

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