CronacaI palestinesi si scatenano violentemente contro un coraggioso imam francese
di Alessandra Boga
Il religioso, nato a Tunisi nel 1972, ed imam della moschea di Dancy a Saint Denis, nei pressi di Parigi – luogo dove è avvenuto il blitz per stanare Abdelhamid Abaaoud, la presunta “mente” degli attentati di venerdì 13 novembre – è da tempo impegnato nel dialogo interreligioso e perciò è da tempo nel mirino degli integralisti islamici. Nel febbraio 2015 l’Isis ha pubblicato un video-messaggio inviato alla Francia dove lo minaccia di decapitazione. E’ dal 2010 che Hassen Chalghoumi fa i conti con le minacce jihadiste e gli è stata data anche la scorta.
Il sindaco di Grenoble, Eric Piolle, ha voluto premiare il suo coraggio consegnandogli il Premio Leòn Blum – intitolato all’eminente politico socialista ebreo, vittima di attacchi antisemiti ed imprigionato dai nazisti – “per premiare una personalità che si è distinta per il suo impegno a preservare la memoria della Shoah, la difesa dei diritti umani e la lotta contro il razzismo e l’antisemitismo”. L’imam è noto per partecipare ogni anno al Consiglio Rappresentativo delle Istituzioni ebraiche in Francia (CRIF) .
Per tale motivo i membri dell’Associazione Isère Palestina hanno scritto a Piolle per chiedergli conto della presenza del religioso islamico nel CRIF “che sostiene la politica razzista e colonialista di Israele” e dei suoi discorsi che, a loro avviso “criminalizzano l’islam e i musulmani, e li mostrano come se avessero un’essenza antisemita”.
Anche Mohamed Laakri, presidente del Consiglio degli imam d’Isère (CII) – che ne comprende una trentina – ha scritto al sindaco di Grenoble una lettera che minaccia Chalghoumi e lo disconosce come imam rappresentativo dei musulmani dell’Isère. Chiede inoltre a Piolle il motivo per cui abbia conferito all’imam illuminato un premio per i diritti umani, dato che appartiene ad un organismo che "nega i diritti dei Palestinesi".
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