CronacaAssalto ad un ristorante romano da "attivisti" palestinesi
di A. Boga
L’episodio è avvenuto domenica scorsa all’ora di pranzo al ristorante di Testaccio “La stazione di posta”, il cui chef, Marco Martini, aveva assicurato la propria partecipazione all’evento culinario al “Round tables tour”, che si tiene a Tel A viv dall’1 al 22 novembre.
Un gruppo di palestinesi ha fatto irruzione nel locale creando scompiglio fra le coppie e le famiglie sedute ai tavoli distribuendo volantini per "esortare" il cuoco, che in quel momento non era nel locale, a boicottare quell’evento. “Oltre 130 gruppi per i diritti umani in tutto il mondo – diceva uno dei messaggi trovati dalla Digos – hanno scritto a Martini e agli altri chef per chiedere che si ritirino. L’evento culinario è sponsorizzato dalla Golan Heights Wirney, che opera in una colonia illegale, e dal governo israeliano, responsabile di politiche di oppressione e apartheid”. E ancora: “Cucinare nei ristoranti chic di Tel Aviv vuol dire rendersi complici delle violazioni israeliane dei diritti umani e della perpetuazione dell’occupazione, dell’apartheid e del colonialismo. Chiediamo ai partecipanti di boicottare l’evento”; altri volantini dicevano: “Fuori l’apartheid dal menù” e “Ai cuochi chiediamo di sostenere l’appello della società civile palestinese e di boicottare il ‘Round tables tour’, come mezzo non violento per esercitare pressioni su Israele”. Alcuni testimoni sostengono che quelle persone non fossero armate: agitavano cartelli e bandiere palestinesi e gridavano “Martini, amico degli oppressori israeliani”. All’arrivo delle forze dell’ordine, chiamate dai camerieri del ristorante, sono fuggite.
Per gli inquirenti si tratta di "piccoli segnali d'allarme in vista del Giubileo"
Martini è stato premiato come miglior chef emergente per il centro Italia ed è stato invitato all’evento internazionale di Tel Aviv che ospita i più grandi cuochi del mondo.
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