CronacaPerché nessuno ne parla?
di Alessandra Boga
L'episodio è avvenuto domenica sera, proprio alla vigilia del Capodanno (Rosh Hashanah). Dopo i festeggiamenti Alexander Levlovitz, 64 anni, padre di famiglia, tornava a casa sua, nei pressi di Gerusalemme, quando l’auto su cui viaggiava con altre due persone è stata presa di mira, finendo fuori strada, schiantandosi contro un palo e infine precipitando in un fosso. Quelli che viaggiavano con lui hanno riportato ferite lievi, mentre l’uomo è deceduto all’ospedale Hadassa, non è chiaro se per le ferite o per un infarto successivo alla sassaiola.
Gli aggressori risiederebbero nel vicino villaggio palestinese di Sur Bacher. Ai funerali di Alexander, avvenuti giovedì 17 settembre, hanno partecipato il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat (il quale ha dichiarato che il governo israeliano deve “inasprire le pene e creare deterrenza” contro i lanciatori di pietre e che colui che compie tale azione se ne dovrà assume la responsabilità e sapere che quando verrà preso, rimarrà in carcere per lungo tempo), il viceministro della Difesa Rabbino Eli Ben-Dahan (del partito Casa Ebraica) e l’assessore del Comune di Gerusalemme Dov Kalmanovitz.
Lunedì, poche ore dopo il ferimento di Alexander Levlovitz, un giovane israeliano è stato leggermente ferito ancora volta da un lancio di pietre a Gerusalemme ed è stato medicato dai medici direttamente sul posto. Quanti media internazionali hanno parlato di questi fatti?
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