CronacaIsis: rapite in Siria 230 persone, tra cui 60 cristiani
di Alessandra Boga
Il sequestro è avvenuto dopo la conquista della cittadina in cui vivevano, in provincia di Homs
Siamo nella Siria centrale, in un luogo chiamato al-Qaryatain, dove i terroristi sono entrati mercoledì sera. Molti dei cristiani rapiti, tra cui ci sono donne e bambini, erano inoltre fuggiti dalla provincia di Aleppo.
Si aggiungono dettagli all’ennesima crudeltà dell’Isis, resa nota nella giornata di oggi, venerdì 7 agosto. Si apprende che i nomi dei cristiani rapiti questa volta erano su una lista di “collaborazionisti con il regime” ed erano “ricercati” come lo furono gli ebrei con i nazifascisti. Alcuni erano riusciti a fuggire, ma poi sono stati catturati. L’Osservatorio nazionale siriano per i diritti umani ha riferito che tra gli ostaggi ci sono 19 minorenni e 45 donne.
Al-Qaryatain non è nuova ai sequestri di persone di fede cristiana: a maggio venne rapito il priore monastero di Mar Elian (Dar Alyan), padre Jacques Murad, che era impegnato ad organizzare aiuti per i profughi da Palmira. Prima della guerra vivevano nella cittadina 18.000 abitanti, sunniti, 2.000 siro-cattolici e cristiani cattolici e ortodossi, ma alcune stime dicono che adesso i cristiani rimasti sono solo 300.
Di “pulizia religiosa” parla senza mezzi termini a Radio Vaticana il patriarca della Chiesa siro-cattolica Ignace Youssif III Younan, puntando il dito contro i governanti occidentali che paiono indifferenti al destino dei cristiani siriani e sottolineando che gli abitanti sunniti di al-Qaryatain stanno dalla parte dell’Isis e aspettavano solo il momento opportuno per attaccare l’esercito impiegato anche per proteggere i cristiani.
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