Cronaca"Dalla conoscenza alla crescita", un modello israeliano da imitare per cooperare
di Di Elena Lattes
Israele rappresenta sì il passato di tutti noi, le nostre radici, ma anche e soprattutto il nostro futuro”. Questa la motivazione che ha spinto Matteo Renzi ad iniziare la sua prima visita ufficiale in Israele dall’Università di Tel Aviv, dove ha presenziato ad un convegno sulla cooperazione scientifica tra Italia e Israeledal titolo “Dalla conoscenza alla crescita” nel quale sono intervenuti diversi docenti, ricercatori e studenti.
Secondo il Primo Ministro, il nostro Paese ha molto da imparare dalla “Start up Nation”, ossia lo Stato che non solo ha inventato, ma ha reso il modernissimo sistema delle start up uno dei principali, se non il più importante motore della propria economia e del proprio sviluppo.
L'investimento in aziende che permettono la realizzazione di idee innovative non è però l'unico fattore vincente in una società dinamica come quella israeliana e che per Renzi rappresenta un modello da imitare. Valori quali la collaborazione, incentivazioni per i grandi talenti, un'atmosfera serena nei quali i giovani possano studiare e lavorare sentendosi a proprio agio sono fondamentali per raggiungere obiettivi elevati, utili poi in tutto il mondo. Molto intensa e proficua infatti, è la cooperazione tra Israele e il resto del mondo, in particolar modo quello cosiddetto occidentale. Nel nostro caso specifico, numerosi sono i contributi italiani famosi in tutto il Paese mediorientale, come ha sottolienato il rettore dell'ateneo ospitante, ma ancora più importanti sono le innovazioni israeliane che trovano applicazione in ogni momento della nostra vita.
Un breve assaggio se ne è potuto avere durante il convegno, direttamente dalle persone coinvolte nei gruppi di ricerca impegnati in vari settori: dalla medicina all'informatica, dalle notizie sul traffico e sui mezzi di trasporto pubblici (israeliane sono infatti le app Waze e Moovit) alla fotografia. I progetti più interessanti, tuttavia, sono quelli realizzati in collaborazione fra settori diversi: notevoli risultati si sono ottenuti applicando la tecnologia alla medicina come nel caso della ricerca interdisciplinare sul Parkinson condotta da un laboratorio italo-israeliano composto da medici, ingegneri e fisici.
All'incontro con Renzi erano presenti anche numerosi studenti provenienti da diversi atenei: israeliani, italiani che studiano in Israele, ma anche gruppi delle università di Cagliari, Milano Bologna e Padova. È stato inoltre presentato il nuovo premio binazionale intitolato a Rita Levi Montalcini che prevede “il finanziamento di numerosi strumenti ad alto valore scientifico, atti a promuovere l'innovazione attraverso attività di ricerca e sviluppo congiunte tra scienziati italiani e israeliani”, in particolare nei settori delle neuroscienze (con un laboratorio congiunto), della neurostimolazione (coinvolto per l'Italia il San Raffaele di Milano), della salute pubblica (Istituto superiore di Sanità), degli atomi freddi (Università di Firenze), dell'energia solare (Enea), della sicurezza informatica e della ricerca spaziale (tra l'agenzia italiana e quella israeliana).
Sempre in campo tecnologico, un gruppo di venticinque giovani imprenditori hanno preceduto il Primo Ministro in una visita tra la fine giugno e gli inizi di questo mese, toccando alcune tappe fondamentali: il Weitzman Institute of Science di Rehovot, il Technion Institute of Technology di Haifa e visite aziendali alla Telit (High Tech Industry), alla Strauss (Innovation Center in campo alimentare) e al Caesar Stone (lavorazione del Quarzo).
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