CronacaDa salvato a salvatore
di Alessandra Boga
Oggi Arthur George Weidenfeld è un ex editore – fondò la casa editrice Weidenfeld & Nicolson – e lord inglese di 95 anni - ricevette il titolo nel 1976 -, ma 77 anni fa, in Austria dove è nato, era un ragazzo ebreo che rischiava la vita durante l’occupazione nazista. E un gruppo di cristiani – quaccheri e di altre confessioni - lo aiutò a fuggire, facendolo emigrare in Gran Bretagna con molti bambini ebrei attraverso i cosiddetti Kinderstransport.
Memore di quel periodo, Weidenfeld ha dichiarato in alcune interviste: “Noi ebrei dovremmo essere grati e fare qualcosa per i cristiani che sono in pericolo”, e ha spiegato di aver deciso di “ripagare il debito” che sente di avere con i cristiani. Come? Aiutando quelli che vogliono fuggire dall’Isis. Così ha fondato l’associazione Weidenfeld Safe Havens Fund, che con l’ Operation Safe Havens (Operazione Porti Sicuri) ha già salvato più di 150 persone di religione cristiana in Siria. Le ha fatte trasportare con un charter privato in Polonia il 10 luglio scorso, dopo aver ottenuto l’autorizzazione del Governo polacco e del regime di Bashar Assad.
Egli vuole riscattare fino a 2.000 famiglie, sperando – secondo il britannico Catholic Herald – di emulare un altro personaggio che ha condotto operazioni simili: Sir Nicholas Winton, spentosi il 1° luglio poco dopo aver compiuto 106 anni, il quale salvò 669 bambini destinati ai campi di concentramento.
Weidenfeld intende anche fornire tra i 12 e i 18 mesi di sostegno pagato ai rifugiati. A suo avviso lo Stato Islamico è peggio di Hitler – la cui ideologia ha effettivamente elementi in comune con il fanatismo islamico, come rilevano gli studiosi –: “Nella sua ferocia primitiva”- spiega il facoltoso filantropo - l’Isis è qualcosa di senza precedenti in confronto ai più sofisticati nazisti. Quanto a puro desiderio di orrore e sadismo, non hanno precedenti. Non si è mai vista una tale feccia”.
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