Mossa a sorpresa e un po' contraddittoria di Teheran

CronacaMossa a sorpresa e un po' contraddittoria di Teheran

di Alessandra Boga

Mossa a sorpresa della Repubblica islamica dell’Iran. Mentre i suoi proclami anti-sionisti (quando non apertamente antisemiti) sono all’ordine del giorno, il governo iraniano ha inaugurato a Teheran un monumento ai caduti ebrei nella guerra Iran-Iraq (1980 – 1988), costata la vita a circa un milione di persone in totale.

La cerimonia ha avuto luogo all’inizio della settimana e, sul palco allestito per l’occasione, campeggiavano una bandiera iraniana ed una menorah, il candelabro ebraico a sette bracci.

"La presa di posizione esplicita della comunità ebraica (iraniana, ndr) nel sostenere la nascita della Repubblica islamica e la sua obbedienza alla Guida Suprema della Rivoluzione sono prova dei legami che derivano dall'insegnamento delle sacre religioni", ha dichiarato nel corso dell’evento Mohammad Hassan Aboutorabi-Fard, vice presidente del parlamento.

Dopo Israele, l’Iran rimane il Paese mediorientale dove vive il maggior numero di ebrei (tra le 20.000 e le 30.000 persone) e molti altri ebrei iraniani risiedono all'estero. Di origine iraniana è anche l’ex presidente israeliano Moshe Katsav.

Lo scorso anno il nuovo presidente iraniano Hassan Rohani, ansioso di accreditarsi come moderato, ha deciso di farsi accompagnare alle Nazioni Unite, a New York, dall'unico deputato iraniano di fede ebraica, Ciamak Morsadegh. Sempre lo scorso anno, su un profilo Twitter attribuito al presidente iraniano, è stato pubblicato un messaggio di auguri per il nuovo anno ebraico.

Tuttavia neppure nell’occasione dell’inaugurazione al monumento ai caduti ebrei iraniani, è mancata una stilettata ad Israele, al suo governo definito “regime sionista” e al comportamento "violento e inumano" del suo primo ministro, Benjamin (Bibi) Netaniahu.

 

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