CronacaOrgano israeliano a bimbo palestinese. Quando sarà possibile vedere una donazione anche in senso opposto?
di Alessandra Boga
Non sono affatto rari gesti simili di generosità in Israele, ma ogni volta i media internazionali ne parlano come se lo fossero. La famiglia Naor, che vive a Ramle, a pochi km da Tel Aviv, ha deciso di donare ad un bambino palestinese della Cisgiordania un rene del figlioletto Noam, 3 anni, morto cadendo accidentalmente dalla finestra di casa. L’altro rene del piccolo è andato invece ad un bambino israeliano.
Il bambino palestinese ha 10 anni e dal 2006 è costretto fare avanti e indietro al Shaare Zedek Medical Center di Gerusalemme.
L’ “insolita” richiesta per donargli il rene è stata fatta ai Naor dal ministero della Salute di Israele, che ha telefonato loro direttamente.
Dopo qualche secondo di silenzio, il padre di Noam, che ha ricevuto la chiamata, ha risposto affermativamente: “Non mi interessa chi riceve il rene di mio figlio, l’importante è che questo serva a far finire il calvario a qualche bambino”.
In poche ore, il rene del piccolo Noam è giunto al Beilinson Hospital di Petah Tikva e il bambino palestinese ha potuto essere operato. Ora dovrà affrontare una fase delicata, perché è possibile che il rene venga rigettato, ma i medici sono ottimisti.
Felice il papà del piccolo, il quale ha detto: “Non ho parole. “Voglio solo dire grazie ai Naor per aver dato una nuova vita a mio figlio e a noi dopo anni di sofferenze”.
Il ministro della salute israeliano, Yael German, ha definito quello dei Naor “un esempio da seguire”: “I genitori di Noam sono una fonte di ispirazione per tutti noi: nel momento più brutto della loro vita hanno preso una decisione difficile. Siamo orgogliosi di loro”, dichiara.
Anche il presidente dello Stato ebraico, Shimon Peres, è venuto a conoscenza dell’episodio, e sulla sua pagina di Facebook, ha scritto, in ebraico e in inglese: “Lo spirito umano non fa differenze sulla base del sangue. … Ho parlato con Sarit, la mamma del piccolo Noam: s’è comportata in modo coraggioso e ha riempito i nostri cuori di orgoglio”. A fianco del post del presidente israeliano, una foto di Noam, con i suoi occhi innocenti chiusi troppo presto.
Come abbiamo detto, sono frequenti gesti di questo genere in Israele nei confronti dei palestinesi … Perché non lo sono dall’altra parte? La pace si fa in due. O no?
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