CronacaSi è spento Hilary Koprowski, scopritore del vaccino anti-polio e sopravvissuto alla Shoà
di Alessandra Boga
La settimana scorsa, precisamente l’11 aprile, si è spento a Philadelphia lo scienziato ebreo polacco Hilary Koprowski, lo scopritore del vaccino contro la poliomielite. Aveva 96 anni.
Grazie a lui la malattia è praticamente debellata in tutto il mondo. Ma c’è un altro motivo per cui Koprowski andrebbe ricordato: era scampato alla Shoà, e la sua grande scoperta a favore dell’umanità porta a buon diritto a pensare che egli si sia “salvato a quello scopo”.
Nato nel 1916 a Varsavia, dove viveva la seconda comunità ebraica più numerosa dopo quella di New York, una volta cresciuto Hilary si laureò in Medicina.
Giovanissimo si sposò con la compagna di università Irena Grasberg e nel 1939 avvenne il tragico evento che sconvolse le loro vite: la Germania di Hitler invase la Polonia, conquistandola in pochissimi giorni, e determinando lo scoppiò della Seconda Guerra Mondiale.
All’inizio del 1940 i nazisti crearono il famigerato ghetto per gli ebrei di Varsavia, molti dei quali morirono di stenti e ancor di più vennero deportati nei campi di sterminio di Auschwitz, Treblinka, Chelmno, Belzec, Sobibor. Altri, bambini inclusi, perirono durante la Rivolta del Ghetto, che durò dal 19 aprile al 16 maggio 1943, e venne soffocata nel sangue dai tedeschi. Pochi giorni fa si sono celebrati i 70 anni dell’inizio di quell’evento tanto coraggioso quanto tragico per gli ebrei polacchi.
Fu un miracolo che Hilary Koprowski e la moglie poterono salvarsi, raggiungendo Rio de Janeiro, passando prima per Italia e Francia.
In Brasile Koprowski cominciò a lavorare come ricercatore in immunologia e virologia in un centro di ricerca sovvenzionato dalla Fondazione filantropica Rockefeller, e nel 1944 egli si trasferì negli Stati Uniti, dove proseguì lo studio delle malattie più insidiose.
In questo periodo la poliomielite imperversava negli USA e in Europa, perciò il medico polacco decise di trovare un vaccino contro tale piaga. Vi riuscì nel 1948, sperimentandolo prima su se stesso, accettando quindi il rischio di esporsi al contagio.
Il lavoro di Koprowski continuò con altri due ricercatori ebrei: Jonas Salk, nato a New York, e Albert Sabin, polacco emigrato in America nel 1922.
Nel 1959 i vaccini anti-polio, ben 9 milioni, vennero inviati in Polonia e in seguito diffusi in tutto il mondo.
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