CronacaObama: nonostante il suo rifiuto di incontrare i governanti israeliani è contestato e boicottato dai palestinesi
di Alessandra Boga
Pochi giorni fa il Jerusalem Post ha citato una fonte anonima secondo cui il presidente americano Barack Obama si è rifiutato di tenere un discorso alla Knesset, il parlamento israeliano. Obama è atteso nello Stato ebraico il 20 marzo e il mese scorso Benyamin Ben-Eliezer, attuale portavoce della Knesset, Reuven Rivlin, ex portavoce e candidato a ricoprire la carica nella prossima legislatura (una volta formato il governo) ed il premier israeliano Benyamin Netanyahu, hanno formulato tale invito, ricevendo però un rifiuto. E’ la prima volta: prima di lui avevano parlato al parlamento d’Israele i presidenti Jimmy Carter, Bill Clinton e George W. Bush.
Data la situazione, due deputati Tzipi Hotovely (Likud Beytenu) e Avi Wortzman (Bayit Yehudi) hanno chiesto al presidente statunitense di ripensarci.
Alla luce di ciò (e di numerose critiche mosse da Obama alla politica israeliana nei confronti dei palestinesi), ha del paradossale la contestazione contro di lui avvenuta in questi giorni da parte di attivisti arabi in Judea e in Samaria (lo rende noto il sito Israel Matzav). Anche loro, del gruppo “Palestinians for Dignity”, non vogliono nella regione (da essi definita “Palestine”, “Palestina”) il presidente statunitense (“persona non grata”). Questo perché considerano Obama vicino ad Israele, che gli USA finanziano militarmente, finanziariamente e diplomaticamente. Essi ritengono Obama “l’alleato numero uno” dello Stato ebraico, intendono manifestare il loro dissenso per la sua visita e non vogliono il ritorno ai negoziati.
Ciò anche perché, dicono i membri dell’ organizzazioni palestinesi, “i nostri prigionieri stanno facendo lo sciopero della fame” e ricordano che una settimana fa un detenuto di nome Arafat Jaradat è morto durante un interrogatorio (ma dimenticano di dire che era detenuto in un carcere dell’Anp).
A loro avviso è stato ingenuo credere che la politica statunitense nei confronti d’Israele sarebbe cambiata con Obama, e dichiarano di non volere nemmeno che egli si rechi in visita al Monte del Tempio.
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