Sionista è ancora un insulto per Egitto e Arabia Saudita. E definire tale la seconda scatena incidente diplomatico

CronacaSionista è ancora un insulto per Egitto e Arabia Saudita. E definire tale la seconda scatena incidente diplomatico

di Alessandra Boga

E’ successo il finimondo, dopo che alcuni manifestanti egiziani hanno osato definire “sionisti” i Sauditi in occasione di una protesta contro l’arresto avvenuto proprio in Arabia Saudita dell’avvocato egiziano Ahmad Al-Ghazawi, “reo” di aver presentato una denuncia per il trattamento a cui vengono sottoposti i cittadini egiziani nelle prigioni saudite.

E quale peggior insulto per arabi e musulmani che l’essere definiti “sionisti” (sempre Israele e gli ebrei di mezzo, anche quando non c’entrano !)? Il blog “Elder of Ziyon” (http://ww.elderofziyon.blogspot.com ) rileva che l’offesa mossa da manifestanti egiziani ai Sauditi non era “kufar”, “infedeli” ( si parla pur sempre di Paesi entrambi islamici), o “donne”, o quant’altro potrebbe essere percepito come offesa dagli islamici, ma proprio la definizione di “sionisti”.

A tal proposito non dimentichiamo che in Arabia Saudita vige lo wahabismo, una corrente islamica fondamentalista. D’altra parte l’Egitto è considerato un Paese “moderato” ( anche se non lo merita, tanto meno ora, dopo la “Primavera araba” che ha spazzato via il regime di Mubarak): sulla carta è in pace con Israele, ma come ben vediamo, ritiene ancora un insulto il termine “sionista”.

Ebbene, dopo l’ “ingiuria” l’Arabia Saudita ha richiamato il suo ambasciatore in Egitto per una “consultazione” e temporaneamente chiuso la sua ambasciata al Cairo.

L’Agenzia di Stampa Saudita (SPA) ha motivato la decisione del governo con le “ingiustificate proteste” in Egitto, che avrebbero messo in pericolo la vita degli impiegati dell’ambasciata. L’edificio è stato imbrattato con la scritta “Israele”, il nemico di sempre, e l’immancabile Stella di David ripetuta più volte.

Ecco che una protesta legittima (perché possiamo solo immaginare come vengano in effetti trattati i detenuti egiziani e non solo dai “fratelli arabi” sauditi), si è trasformata nell’ennesimo attacco antisionista ed antisemita da parte di arabi e musulmani. Tra l’altro, ribadiamolo, di un Paese “moderato”.

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