CronacaMetà degli israeliani teme una nuova Shoà
di Alessandra Boga
Lo ritiene circa il 40% degli intervistati in un’indagine condotta dal dipartimento del Tel-Hai Academic College, nell’Alta Galilea. Inoltre il 43% dei cittadini israeliani è preoccupato per una possibile distruzione dello Stato di Israele ( ma le due cose ormai non dovrebbero essere distinte). E’ così per persone dai 18 agli 85 anni e per studenti che hanno fatto viaggi nei luoghi della Shoah in Polonia.
Secondo il 17% delle persone interpellate è anche “molto alta” la possibilità di un nuovo sterminio (evento tra l’altro ricordato proprio in questi giorni nello Stato ebraico). Per il 23% tale possibilità è “moderata” e quasi il 59% degli intervistati ritiene che essa sia “bassa” (ma che tuttavia esista).
Ciò riflette l’impatto di questa immane tragedia sulle generazioni di ebrei post- II Guerra Mondiale, dice il prof. Shaul Kimhi, preside del dipartimento di psicologia: “Sono paure instillate in noi dall’infanzia, che non sono necessariamente razionali, ma sono parte della cultura ebraico-israeliana”, spiega.
In realtà, quando gli studenti tornano da un viaggio sulla Shoah, hanno la percezione di avere “un Paese forte, capace di affrontare i pericoli in agguato”, continua Kimhi, ma appena il campione d’indagine s’allarga e diventa più adulto, i timori aumentano, considerando le minacce provenienti dall’Iran, da Hezbollah in Libano e da Hamas nella Striscia di Gaza.
E sono tutt’altro che timori irrazionali. Basti pensare, solo per citare alcuni esempi, agli innumerevoli attentati, alle guerre contro Israele volute da tali organizzazioni terroristiche e dai Paesi arabi per distruggere Israele usando come pretesto i Palestinesi; basti pensare al rapimento di Gilad Shalit, finalmente rilasciato nell’ottobre 2011 dopo 5 anni nelle mani di Hamas; al sequestro e all’assassinio degli altri due soldati israeliani da parte di Hezbollah nel 2006; all’antisemitismo che si respira anche nei Paesi cosiddetti “islamici moderati” e non solo. E’ ancora aperta la ferita dovuta alla strage scuola ebraica di Tolosa, perpetrata proprio da un giovane musulmano integralista, il cittadino francese di origine algerina Mohamed Merah. L’antisemitismo nella République è cresciuto del 16,5% nel 2011 e nel 50% dei casi gli attacchi antisemiti riguardano la capitale Parigi, rileva uno studio del servizio francese per la protezione della comunità ebraica (SPCJ) assieme al Ministero francese dell’Interno. Inoltre il Kantor Center dell’Università di Tel Aviv nota che nel mondo tali atti sono cresciuti del 27% nel 2011 rispetto al 2010.
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