CronacaIran: vietato qualunque viaggio verso Israele. Per i trasgressori carcere, sequestro del passaporto e (forse perfino) pena di morte
di Alessandra Boga
In realtà tale divieto vige dall’inizio della Rivoluzione Islamica del 1979. Finora la pena prevista per i trasgressori era stata di due anni di carcere. Ora, spiega la “Bbc Farsi”, la sanzione è passata a cinque anni di reclusione e di sequestro del passaporto.
Addirittura la “Global Voices Advocacy” ha emesso un comunicato secondo cui il suo collaboratore e blogger iraniano-canadese Hossein Derakhshan, già condannato a 19 anni e mezzo di carcere nel 2010, rischia la pena di morte con l’accusa di “collaborare con Stati nemici, creare propaganda contro il regime islamico, insultare la santità della religione e creare propaganda per gruppi anti-rivoluzionari”. La sua colpa è stata proprio quella di aver compiuto un viaggio in Israele.
Nel 2006 il giornalista del Guardian Jeff Jarvis aveva descritto Hoder (nome con il quale è conosciuto Derakhshan per il suo blog Hoder.com) come colui che “ha mostrato al suo mondo come fare blog” e ha costruito ponti tra la lingua persiana dell’Iran e l’inglese del Canada. Hoder ha lottato per la libertà d’espressione, per la promozione dei diritti umani, per la democrazia, e sostenuto lo scomparso Grande Ayatollah dissidente Montazeri.
Su Hoder.com il giovane iraniano-canadese motivava così il suo viaggio nello Stato ebraico: “Umanizzare Israele agli occhi degli Iraniani e dir loro che non è ciò che la macchina propagandistica islamica continua a dire – che gli Israeliani non sono assetati di sangue musulmano … (e) mostrare ad Israele che l’iraniano medio non ha mai pensato di nuocere ad Israele. Voglio che essi vedano che gli Iraniani non assomigliano ad Ahmadinejad”.
Continuano intanto da parte dell’Iran le accuse antisemite e le minacce all’esistenza di Israele (chiamato ad libitum “entità sionista” o “Palestina occupata”). L’ultimo rapporto dell’AIEA ha appurato che il Paese di mullah ed ayatollah si sta effettivamente dotando di bomba atomica da usare in primis contro Israele, e quest’ultimo ha risposto che sarebbe pronto in caso di pericolo a colpire i siti nucleari di Teheran.
(Su Facebook sono nati almeno tre gruppi in difesa di Hossein Derakhshan. Ebraismo&Dintorni invita i propri lettori ad iscriversi e a mostrare solidarietà al blogger ingiustamente incarcerato)
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