Il sindaco Nogarin contro la Comunità ebraica a Livorno

CronacaIl sindaco Nogarin contro la Comunità ebraica a Livorno

di AA.VV.

Sono diversi i punti deboli della risposta che il Sindaco Nogarin ha dato alla Comunità Ebraica di Livorno, in replica alla lettera critica inviata a firma del Presidente Mosseri. Vediamoli (segue il testo della lettera della Comunità e la risposta del Sindaco):

- circa la questione relativa al Consigliere Valiani è troppo semplice, quasi da furbesco apparato burocratico, dire che spetterebbe al Presidente del Consiglio Comunale intervenire. Siamo al famoso "non è di mia competenza" : ma in politica, salvo pagarne lo scotto almeno in termini di credibilità, non ci si può sottrarre dal prendere posizione, specialmente quando si rivesta carica primaria. Ciò vale però anche per il pesante silenzio,al riguardo, delle altre forze politiche (con l'eccezione dei Liberali)e ovviamente del Presidente del Consiglio Comunale;

- non mi pare che,nella lettera della Comunità,si esprimesse "fastidio" per le dichiarazioni del Cons. Valiani "dove accosta l'ebraismo al mondo massonico". Spero che questa sia una frettolosa lettura da parte del Sindaco e non il tentativo di "arruolare" la Comunità Ebraica nella battaglia antimassonica che sembra,talvolta con contorni maniacali,caratterizzare gran parte del mondo M5S. Comunità Ebraica e Massoneria sono,ovviamente,cose diverse,autonome e distinte ma il rilievo, grave non coglierlo o non volerlo cogliere, riguardava la riproposizione dello stereotipo del complotto "demo-pluto-giudaico-massonico" caro anche al regime (razzista) fascista;

- gli episodi (dallo striscione antisraeliano, per passare dal gemellaggio con Gaza ovvero Hamas per arrivare ai giorni nostri con due manifestazioni spudoratamente filopalestinesi e d'indottrinamento con l'uso di tutti gli stereotipi tipici di certe associazioni) richiamati non mi pare che siano stati " visti come sgarbi di questa giunta nei confronti della Comunità Ebraica" : sono sgarbi nei confronti del dovere di chi amministra di rappresentare l'intera cittadinanza e sono sgarbi nei confronti di questa che ha diritto non a patrocini di iniziative per indottrinarla ma nel caso a proposte equilibrate, presenti quindi le varie diverse voci, così da poter poi trarre autonomamente le proprie conclusioni;

- significativa è poi la frase "ma è per me chiaro che fin quando queste posizioni rimarranno distanti e mancherà la volontà di incontrarsi e discutere assieme,  la questione della convivenza in Terra Santa è destinata a rimanere ostaggio di due verità". Ora, spero che non si abbia l'ambizione,dal Comune di Livorno, di risolvere la questione mediorientale,peraltro deputata ad altre sedi. Ma come non rilevare la palese contraddizione tra l'agire e il dichiarare del Sindaco e della sua Amministrazione? Per "discutere assieme" , banale e quindi vero, occorre dar vita a iniziative pluralistiche mentre le due patrocinate dal Comune, sotto l'egida del percorso "Livorno delle Genti" che assume così connotati ipocriti,non lo sono state.

Lascerei poi perdere la "Terra Santa" , definizione spesso usata per non pronunciare l'impronunciabile,per alcuni spero non per il Sindaco, Israele e che, peraltro, ha più vasti confini.

Infine, da dove si ricava che la Comunità accusa il Comune di " voler fomentare l’antisemitismo "?
"La lingua batte dove il dente duole" , recita il noto detto, e mi pare di intravedere in questo passaggio un ulteriore cenno contraddittorio e d'imbarazzo da parte del Sindaco.

La parola . comunque, ora agli atti, per capire se la disponibilità espressa, sia reale o solo di facciata.
Nel rispetto della cittadinanza tutta, non certo per fare un "tollerante" favore alla Comunità Ebraica.

Gadi Polacco
Comunitando
www.livornoebraica.org

LA LETTERA DELLA COMUNITA'



Pregiatissimo sig Sindaco

A che gioco giochiamo?

I suoi concittadini ebrei meritano maggiore rispetto ed equilibrio nelle iniziative che il Comune da Lei gestito inserisce nella sua agenda e non solo.

Solo per una questione temporale innanzitutto vorrei chiederLe ragione di un suo mancato chiarimento sulla posizione espressa dal consigliere comunale Valiani in merito alla questione Fasulo. E’ forse proibito, e da chi, partecipare ad una iniziativa pubblica della massoneria?

Nel commentare la partecipazione di Fasulo alla riunione del Grande Oriente di Livorno il consigliere Valiani ha utilizzato slogan nazifascisti del tipo “ giudeomassoneria italica” ,che richiama il "complotto demoplutogiudaico massonico" tesi tanto cara durante il ventennio fascista.

Da parte Sua non una presa di distanza, non un chiarimento.     

Ha pensato ai suoi concittadini ebrei, ha pensato a quali fantasmi potessero evocare in loro, li ha difesi come sarebbe stato giusto?

Dove si nascondono gli antifascisti a cui dovrebbe ribollire il sangue solo a sentire certe cose?

E veniamo adesso ad una faccenda molto più attuale:

" Giornata per la Palestina” di lunedi 30 novembre.

Ospitata, in un primo tempo, nella sala più prestigiosa del comune, e preceduta nella mattinata da una iniziativa che ha visto gli stessi relatori confrontarsi con gli studenti delle scuole superiori.

Penso Lei sappia che i promotori sono gli stessi che, recentemente hanno organizzato un’altra iniziativa del genere, sempre sotto la Vostra egida, dove le cose più gentili, riferite a Israele, erano che praticava la pulizia etnica, l'apartheid, il genocidio dei palestinesi, e tante altre amenità del genere.

La partecipazione di un rabbino, già noto per aver aderito ad iniziative del genere in Europa, e per i suoi interventi in sintonia con quanto sopra esposto non rappresenta certo per noi alcuna garanzia di rispetto della verità.

È questa l’equidistanza tra le posizioni che un’amministrazione comunale dovrebbe tenere su temi così attuali e scottanti come la questione israelo-palestinese?

 

 

 

 

Ancora non abbiamo dimenticato il Vostro atteggiamento quando lo scorso anno a Effetto Venezia non avete fatto rimuovere lo striscione della vergogna, cercando una mediazione con persone in malafede che nascondendosi dietro slogan antisraeliani, diffondevano l’odio antisemita.

In questa situazione di tensione globale, di guerra mondiale a pezzi e di terrorismo dilagante, sarebbe necessario che chi è più in vista, e Lei certamente lo è, non assumesse posizioni di parte ma che desse a tutte le parti in causa stesse occasioni di fare conoscere non solo la propria verità, bensì anche l'effettiva realtà delle cose mediante una vera imparzialità.

Quello che noi ci aspettiamo da Lei è una chiara inequivocabile presa di posizione contro quanto affermato dal consigliere Valiani, cosi come in merito alla iniziativa Giornata Palestina ci aspettiamo che anche alla controparte siano date la stesse opportunità e possibilità di visibilità.

In caso contrario, e cioè se Lei e la Sua Amministrazione continuerete a sostenere e propendere per una sola parte ritengo che non ci sia più spazio di dialogo e di collaborazione. Neanche per la prossima commemorazione del Rabbino Toaff nell'anniversario  della sua scomparsa 

 

           

                                                                                                       Il Presidente

                                                                                                    Vittorio Mosseri



LA RISPOSTA DEL SINDACO NOGARIN
bordo news

 

Il sindaco Nogarin risponde al Presidente della comunità ebraica livornese

Nella lettera a Vittorio Mosseri ribadito il rispetto dell'Amministrazione Comunale agli ebrei livornesi ed italiani così come a tutte le altre comunità presenti sul territorio

 Livorno, 7 dicembre 2015 - "Caro Presidente Mosseri, ho ricevuto stamani la sua lettera del 3 dicembre, ma dal momento che circolava in rete avevo già avuto modo di leggerla.

Condivido la sua amarezza: in questo momento storico la spasmodica attenzione attorno alla giunta fa si che ogni indiscrezione, ogni illazione divenga di colpo notizia  di carattere nazionale.

Comprendo il suo fastidio relativamente alle dichiarazioni del consigliere Valiani dove accosta l’ebraismo al mondo massonico, frasi cariche di odio e pregiudizio che, come giustamente lei ha fatto notare, riportano a pagine dolorose del passato.

Queste affermazioni mi hanno rattristato e irretito, ma il compito di richiamare un componente dell’assemblea cittadina è compito che non spetta però al sottoscritto ma a chi, per mandato, è chiamato a sovraintendere ed eventualmente censurare i consiglieri comunali, in questo caso la Presidenza del Consiglio  Comunale ed è nei confronti di questa che vanno eventualmente rivolte le critiche.

Relativamente agli episodi che lei richiama, come la vicenda dello striscione di Effetto Venezia 2014 e la recente giornata per la Palestina, non dovrebbero essere visti come sgarbi di questa giunta nei confronti della Comunità Ebraica;  mi dispiace anzi che vengano letti in questo modo.

Ritengo che discutere, anche aspramente sulla politica estera di Israele, sia cosa ben diversa dal doveroso rispetto dovuto agli ebrei livornesi ed italiani così come a tutte le altre comunità presenti sul territorio.

Accusare questa Amministrazione Comunale di voler fomentare l’antisemitismo è quindi per me profondamente sbagliato.

Non sono passate neppure 2 settimane dall’incontro avvenuto nella sede della Comunità Ebraica in piazza Benamozegh, nel quale abbiamo discusso assieme su come omaggiare, in maniera degna,  la figura di Elio Toaff un gigante della nostra storia, che merita un tributo adeguato da parte della città che gli ha dato i natali.

Questa mia disponibilità aveva registrato il vostro apprezzamento.

Da parte mia mi rendo disponibile a partecipare ad un altro dibattito su questo tema promosso da voi.

Ma è per me chiaro che fin quando queste posizioni rimarranno distanti e mancherà la volontà di incontrarsi e discutere assieme,  la questione della convivenza in Terra Santa è destinata a rimanere ostaggio di due verità.

La manifestazione di un mese a seguito della strage del Bataclan e dello Stade de France ha dimostrato che esiste un terreno sul quale possiamo e anzi dobbiamo incontrarci tutti assieme.

Non condivido mai l’uso della forza e pure in questo caso ad averci rimesso è nuovamente il martoriato popolo siriano;  il dolore scaturito non è certo buon viatico per il raggiungimento di una pace che sia davvero duratura".

Filippo Nogarin


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